“Un libro non si legge, vi si precipita; esso sta, in ogni momento, attorno a noi. Quando siamo non già nel centro, ma in uno degli infiniti centri del libro, ci accorgiamo che il libro non solo è illimitato, ma è unico.” (Giorgio Manganelli, Pinocchio: un libro parallelo). Questo tipo di considerazioni si innesca alla lettura dell’ultimo libro di Fosca Massucco, Per distratta sottrazione (Raffaelli Editore, 2015), nel sentore di averne colto il fuoco centrale ed essere subito dopo smentiti da un altro ritrovamento. Già da tali segni si individua la valenza di un testo e dalla capacità di produrre una visione, tanto maggiore quando le visioni si moltiplicano. Una sorta di geminazione che è anche gemmazione, tanto per introdurci nella sfera del linguaggio prescelto da Massucco, un vocabolario della natura accurato e specialistico, proprio di chi si è immerso in un habitat agreste per predilezione consapevole e ne ha assorbito gli elementi e la nominazione come atto d’amore e di perpetuazione…” – leggi il resto della recensione di Daniela Pericone su: Per distratta sottrazione di Fosca Massucco