“Un matrimonio per essere buono
non necessita di felicità, ma di stabilità”
“Noi abbiamo entrambi”
Ho ingoiato il nostro amore.
Sottile lisca di pesce
si è fermato scomodo in gola
non più voce – non ancora coraggio.
“Quale inopportuna disattenzione
ti permise ingresso?
Dove avevo distratto i pensieri?”
(mentre il tempo ristava crocchiando
come legna estiva ad asciugare –
mentre m’offrivo, terrazza in rigoglio
alle carte, ai pensieri, ai limoni
della cedevole sera agostana)
“Ingollerò molliche di stabilità quotidiana
per possederti tenacemente
dentro o – almeno – fermo”